giovedì 12 febbraio 2009
E' possibile una nuova rivista per ragazzi?
In un recente post, http://danieletomasi.blogspot.com/2009/02/acquisti-consigliati-01.html, accennavo alla possibilità di creare una nuova rivista a fumetti per giovani lettori, e da poco ho lasciato un commento su questo blog http://annitrenta.blogspot.com/2009/02/viaggio-intorno-alla-mia-biblioteca.html dove si parla di storiche riviste, il Corriere dei Piccoli ed il Corriere dei Ragazzi.
Voglio tornare sull'argomento anche qui, unendo qualche intervento scritto quà e là nella "rete".
Ritengo che sia possibile, oggi, portare in edicola una nuova rivista a/di fumetti, che serva come allevatrice di una nuova generazione di lettori.
Esiste una gran quantità di materiale tuttora appetibile per lettori giovani e non, soprattutto materiale franco-belga, ma ritengo anche che ci siano produzioni italiane (di Bottaro, Rebuffi, Chendi, Peroni, Bonvi, Jacovitti, e altri anche più giovani) da pubblicare. Inoltre si potrebbe (anzi, si dovrebbe) utilizzare anche le produzioni di paesi più lontani, proponendo assieme fumetti orientali ed occidentali, abituando i lettori giovani ad essere onnivori di stili e di argomenti, e non settoriali come tanti sono al giorno d'oggi - c'è chi a priori non sopporta i manga, chi non sopporta i bonelli (ed intende il fumetto italiano), chi non sopporta i supereroi (ed intende il fumetto statunitense), chi non sopporta il fumetto "vecchio" (ed intende qualunque realizzazione abbia più di dieci anni, magari facendo una o due eccezioni). A parte l'errore di affiancare un genere o una tipologia editoriale tutta una produzione geografica, c'è proprio il rifiuto di provare cose diverse a priori. Un vero "peccato" culturale.
Tornando alla rivista, quindi il problema non è la quantità e/o la qualità del materiale a disposizione. Né, ritengo, sarebbe un primo "corpo" iniziale di lettori. Un piccolo sottobosco c'è, è quello di Focus Junior e di GeronimoStilton, ma anche quello del Giornalino e di Topolino, che secondo me può essere fatto crescere.
Il problema è il sostegno editoriale-distributivo. Certo sarebbe difficile sopravvivere, ma non impossibile.
Per avere successo è necessario avere un editore con un forte potere distributivo, e deciso a sostenere per un lungo periodo iniziale la rivista - insomma, un editore che ami il Fumetto come mezzo di espressione e comunicazione, disposto a scommetterci nel lungo periodo e quindi non pensando a farci i soldi da subito - che le assicurasse una distribuzione vasta, e che la pubblicizzasse bene.
Uno con un parco-riviste variegato, per cui si potrebbero porre i primi numeri, oltre che distribuiti e venduti a se, anche in allegato gratuito ad altre riviste "familiari" - tipo Confidenze o Gioia, per intenderci quelle familiari e quelle indirizzate a uomini e donne sugli ...anta - in modo che dalla mamma o dal papà passasse direttamente al bambino, che poi ci si potrebbe affezionare;
potrebbe essere sfruttato l'elemento "gadget", vecchio ma sempre funzionante, basta guardare le riviste di lettura francesi - ad Angouleme in edicola ho comprato una rivista con un allegato bellissimo, secondo me, una matita rossa sulla cui testa c'è una statua in plastica del personaggio titolare della rivista, alta 5-6 cm! - come volano pubblicitario, anche di semplici come gli adesivi o le carte - come fanno ogni tanto con Diabolik;
ma ci sono anche altre cose possibili: una mostra, non tanto grande, con la riproduzione di tavole - chi è stato ad Angouleme quest'anno pensi alla mostra di BillEtBoule - itinerante nelle gallerie d'arte o nei grandi magazzini tipo Auchan o Carrefour, o con un tendone da posizionare in una piazza cittadina, con una mascotte - un attore vestito come un personaggio della rivista - che regala gli adesivi all'ingresso.
La pubblicazione, inoltre, non dovrebbe essere da sola, ma dovrebbe avere un piccolo gruppo di pubblicazioni da edicola che ne aumentino la visibilità. Penso ad esempio, relativamente al giorno d'oggi, agli albi che il Giornalino mette come allegati, e che ristampano storie gia' stampate nel periodico: ecco, quelli potrebbero essere venduti a parte, con prezzo ridotto e con una maggior foliazione. Per fare esempi nel passato, penso agli EurakaPochet, sia quelli in formato tascabile verticale che quelli in formato orizzontale che poi hanno originato i mensili di Lupo Alberto e di Cattivik, o anche a AlterLinus e AlterAlter e lo stesso per Eureka - quegli speciali dai nomi tipo EurekaEstate, EurekaGiallo, etc. - o gli albi Sprint che affiancavano il Corriere dei Piccoli e il CdR.
Vi vengono in mente degli ipotetici editori?
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Ciao Daniele! Come va? E la tua impresa editoriale?
RispondiEliminaHo scoperto il tuo blog per caso. E' stupefacente come i nostri pensieri/commenti coincidano.
Beh... sottoscrivo tutto...
Riguardo a CHI potrebbe realizzare la cosa, io non escluderei anche l'idea di una editrice nuova, nata apposta per pubblicare il nuovo CdR e una serie di pubblicazioni collaterali.
Io ci sto pensando da diverso tempo, ho discusso a lungo con amici che hanno affrontato una avventura simile in passato (si trattava di un mensile) che ebbe un buon successo (l'editore era di campobasso, ma la redazione era tutta tarantina!) ma che dovette chiudere a causa del distributore che ritardava il pagamento del venduto (sic!).
Mi piacerebbe fare una chiacchierata con te al telefono, per uno scambio di idee. Ho provato a chiamarti oggi, ma probabilmente eri occupato. Riproverò.
Un abbraccio forte
Pierluigi