Ho da sempre affermato che una trasposizione fedele di un fumetto in forma di film è possibile.
Addirittura affermavo la possibilità della trasposizione totale, letterale.
C'era chi lo dichiarava impossibile, sino a SinCity.
Il risultato è la conferma che è solo questione di volontà.
Ci sono fumetti che sono realizzabili anche con una storia differente da quella del fumetto che si vuole proporre con attori, e questo vale per i fumetti seriali, soprattutto quelli senza una stretta "continuity". L'importante in questo caso è mantenere intatte l'estetica e la caratterizzazione dei personaggi protagonisti e dell'ambiente in cui vivono le avventure. Tanto per dirne uno, Tex e i suoi pards, o Green Lantern, devono essere rispettati, ma la storia può anche essere originale.
I seriali con la "continuity" stretta invece andrebbero trasposti mantenendo il più possibile la fedeltà agli eventi narrati nella serie a fumetti, oltre che all'estetica e alle caratterizzazioni. Variazioni che consentano di "limare" qualche eccesso - per esempio, la capacità di un personaggio di inventare e costruire un apparecchiatura tecnica che neppure un esperto scienziato o ingegnere avrebbe potuto creare. Questo vale per i personaggi Marvel "classici", anche se ora che esiste un multiverso Marvel (cosa per cui la DCcomics era criticata, e invece guarda dove siamo arrivati!) la fedeltà a una versione non è più così fondamentale, tanto di una nuova, ennesima versione si tratterebbe.
Ci sono infine i fumetti che secondo me dovrebbero essere trasposti letteralmente, mantenendo persino i dialoghi, e questo vale per esempio per CortoMaltese, o Blueberry, o Love&Rockets. Storie che vanno rispettate totalmente, e che se modifichi, beh, non è più quella storia. Per me questo non vale solo per i fumetti, vale anche per la letteratura scritta, o per un testo teatrale (anche se in questo caso magari può cambiare il "tono" della recitazione).
Qualcuno mi oppone il concetto che in questo ultimo modo il regista non è più un artista, non ha la possibilità di dare il suo tocco personale. A mio parere il fatto di riuscire a fare la trasposizione, e non una versione, è un elevato pregio artistico. Nel momento in cui ha fatto una versione, il regista non ha avuto rispetto di quello che ha voluto mettere sullo schermo, è come se avesse dichiarato che l'originale può essere migliorato, e quello che lui ha fatto, per conseguenza logica, è un miglioramento.
La mia opinione è che, se devi fare cambiamenti, crea qualcosa di tuo, ispirato ma originale. Altrimenti non sei da meno del produttore, il cui unico scopo è fare soldi e che usa il nome di quel personaggio noto perché sa che è un richiamo sicuro per gli spettatori che amano, o anche solamente conoscono, quel personaggio. Lui, produttore, è giustificato, tu, regista, no.
La maggior parte della produzione filmica anche recente però si allontana dal materiale d'origine, modifica le storie e gli eventi, anche l'estetica e la caratterizzazione.
Sino a qualche tempo fà questo mi rattristiva, poi ho ragionato. La mia nuova visione è simile al pensiero di Alan Moore, che in sostanza dicono che una cosa è il fumetto, una cosa è il film - o realizzazione con un altro medium.
Per quanto il nome del personaggio sia lo stesso, le due opere sono indipendenti.
Sono andato oltre, e mentre un tempo vedere la versione filmica di un fumetto era un indice di credibilità, un incremento del realismo - e anche un aumento della positiva percezione popolare del Fumetto - per cui era un pregio che venisse realizzata una versione con attori, ora non lo è più, proprio perché le due realizzazioni sono indipendenti, e non mi importa di quel che viene realizzato e di come viene realizzato.
Certo rimane l'amaro per cose che hanno rovinato la concezione generale, popolare, di alcuni personaggi e dei generi, e addirittura del Fumetto stesso. Penso alla serie tv "Batman" degli anni '60, che ha costruito, o comunque amplificato, la visione di quel personaggio e in generale del genere supereroistico - e in generale del Fumetto - come di qualcosa di risibile, per bambini, se non per minorati.
Ma non fa niente, non per questo smetterò di essere appassionato della più bella forma di espressione creata dagli esseri umani.
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venerdì 8 aprile 2011
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